Sceneggiatura 7: gran bella morale che cancella con il colpo di spugna della conoscenza pregiudizi e leggende metropolitane, lo spettatore è chiamato a immedesimarsi nei panni della protagonista e a farsi domande sul Vaticano e sulla libertà di espressione. Romanzeggia troppo ma almeno mostra chiaramente ciò che altri vorrebbero fosse un crimine.
Scenografia 5,5: la Roma sudata del gay pride, volemose bene politicizzato, finta pioggia di saracinesche graffitate e terrazze con vista.
Cast 6,5: Accorsi credibile nell'anno dell'ultimo bacio, ingessata la Buy in un ruolo da metabolizzare con l'improvvisazione, veritiero il circolo di omosessualità condivise.
Regìa 5-: anche a voler sorvolare sull'incredibile investimento cartonato (volgare in tutti i sensi, cit.), restano fermo immagini opachi e autoscatti sbiaditi, ulteriormente invecchiati nel giro di pochi anni, che non rendono giustizia alla fama eccessiva di pellicola e regista.
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