martedì 24 gennaio 2012

64th Cannes Film Festival/Mihaileanu



Sceneggiatura 7,5: voci che scendono in campo, attualità ad ampio raggio, l'impenetrabilità della finzione come autodifesa, il messaggero divino che trova ostacoli imprevisti nel perpetrare la sua visione del Corano. Notevolissima l'idea, troppo astratta la realizzazione.
Scenografia 5-: rocce di sorgenti cui attingere acqua, il parlato arabo e l'assenza di architettonicità nelle vesti universali del velo lasciano volutamente sul vago la collocazione spaziale.
Cast 6,5: coralità colorate, misoginia dal cappello, barbe narranti, cerimonie da lavaggio piatti, diari scritti a mano con calligrafie poco intonate all'ambiente. Non interessa l'individualità del personaggio.
Regìa 6,5: non opere d'arte ma spallate alle convinzioni radicate, lo stile inequivocabile sospeso tra dramma e commedia è finalizzato principalmente al racconto con strutture lineari e scene di media durata. Ben realizzato, ma con gravi carenze di emozionalità.


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