Sceneggiatura 7+: plot classico che si dipana tra il thriller psicologico e il blockbuster made in USA, convincente il dualismo mai universale tra psiche e realtà, l'introspezione buona, World of Ballet in the zero's.
Scenografia 7: NYC si intravede appena tramite le sue note mille luci notturne di locali a rimorchio e taxi gialli, camerini, dietro le quinte e sale di prova a inquadrare il mondo elegante delle produzioni teatrali di spessore.
Cast 7: a imperitura memoria il realismo della scena lesbo, ma le due coprotagoniste (Portman e Kunis, n.d.b.) mettono molto di più al servizio della credibilità di una favola goth contemporanea.
Regìa 7: Aronofsky versa nella pentola manciate di personalità, citazionismo da j-horror, allucinazioni in terza persona, pause narrative esemplari, vicoli ciechi di storie d'amore passate e presunte.
Scenografia 7: NYC si intravede appena tramite le sue note mille luci notturne di locali a rimorchio e taxi gialli, camerini, dietro le quinte e sale di prova a inquadrare il mondo elegante delle produzioni teatrali di spessore.
Cast 7: a imperitura memoria il realismo della scena lesbo, ma le due coprotagoniste (Portman e Kunis, n.d.b.) mettono molto di più al servizio della credibilità di una favola goth contemporanea.
Regìa 7: Aronofsky versa nella pentola manciate di personalità, citazionismo da j-horror, allucinazioni in terza persona, pause narrative esemplari, vicoli ciechi di storie d'amore passate e presunte.
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