martedì 17 gennaio 2012

Cinema canadese/Incendies




Sceneggiatura 7-: 'La donna che canta', italica traduzione, non coglie l'universalità del dramma mediorientale (poco sottolineato pure dal titolo della pièce originale, n.d.b.), storia importante di realtà lontane facilmente apprezzabili con l'ausilio di una documentazione accurata e imparziale. Eccessivo il twist che vorrebbe cristallizzare la trama, molto più significativa per aspetti laterali.
Scenografia 6,5: Amman facilmente riconoscibile, capitale di uno stato non nominato che molti vorrebbero essere il Libano, l'incertezza della topografia ad attestare colpi mortali a vallate desertiche e anonime strade canadesi.
Cast 7: Maxim Gaudette una spanna sopra le interpreti femminili, diffidenza, rassegnazione, disappunto, curiosità, ogni stato d'animo passa sul suo volto come nella realtà apparente di un personaggio fittizio.
Regìa 7,5: il tratto del Villeneuve del politecnico, break paesaggistici, lentezza serafica araba,  musiche pop contemporanee, continui salti temporali per un'opera compiuta sull'odio religioso delle terre martoriate.

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