mercoledì 18 gennaio 2012

Depalmiadi/Omicidio a luci rosse




Sceneggiatura 7: lo script a metà tra Hitchcock e Argento soddisfa palati esigenti, assai più delle inutili velleità comiche dell'intro e dell'outro claustrofobici. Seminobilitazione del porno.
Scenografia 6,5: la futuristica torre sulle colline di Hollywood lascia il segno, unitamente a centri commerciali di lusso e spiagge doratamente universali di balconate e tunnel a graffiti.
Cast 6,5: se la Griffith ha mosse adeguate al doppio ruolo, è sicuramente l'allucinato Wasson l'emblema della pellicola, dalla sofferenza della corsa alla telefonata rivelatrice al 100% nel personaggio voyeur.
Regìa 6,5: ottima parte centrale di una tensione narrativa che coinvolge lo spettatore evidentemente in attesa di un twist, tra le luci degli angeli e i pedinamenti già noti alla filmografia del regista, le sequenze estranee allo sviluppo della vicenda diluiscono nell'acqua la replica creativa di un buon vino.


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