martedì 17 gennaio 2012

Cinema algerino/Hors-la-loi




Sceneggiatura 8: indipendentemente dal filo storico della cronologia personale del regista, il mélange della gangster story con le (profetiche) aspirazioni di libertà del popolo algerino funziona, una Chicago parigina degli anni '30 vissuta con il velo della vecchia madre e l'attività integralista ante litteram.
Scenografia 6,5: le strade algerine sono tunisine, quelle francesi belghe secondo un vizio di forma accettato e diffuso, resta qualche suggestione da sparatorie teatrali e masse collinari semoventi.
Cast 6,5: tre fratelli, tre attori francesi di discendenza marocchina, la convinzione politica superiore all'immedesimazione in un'era posticciamente ricreata.
Regìa 7: Bouachreb apre e chiude con i fatti, lasciando al bianco e nero dei filmati dell'epoca un finale un po' limitante, le riprese lunghe e particolarmente estetiche tra la notte dell'Europa e l'alba dell'Africa.

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