martedì 31 gennaio 2012

Letteratura classica/Dostoevskij


Monolitico. Terminale. Illuminante. Prolisso. Avvincente. I 5 aggettivi per definire l'opera più nota (ma non la migliore in assoluto, n.d.b.) del maestro russo qui alle prese con rapporti di parentela e innamoramenti da teatrino come mero sfondo alle note questioni universali di religione e redenzione. La vivida descrizione dei personaggi, nonostante i fondali sfumati, ne fa a priori un capolavoro, con pagine meravigliose (il litigio inziale, il dialogo tra i fratelli Ivan e Alesa, la bettola dei polacchi, l'omicidio narrato dal non protagonista, estratti dal processo) e altre più lente (il bambino malato, la morte dello starec, Alesa e Lisa). Comunque imprescindibile. VOTO 8


Nessun commento:

Posta un commento