martedì 17 gennaio 2012

Cinema americano/Wall Street - il denaro non dorme mai




Sceneggiatura 5: partenza con intenzioni, il vuoto riempito dal denaro nel primo (pessimo) episodio attualizzato dal politically correct, prima di una romanzata svolta verso tradimento, conseguente redenzione e immancabile happy end con sottofondo musicale mellow. Certi cliché americani sono duri a morire.
Scenografia 7: una NYC umana, poco glitter, qualche illuminazione oggettivamente mozzafiato, ma anche schiere di palazzi normali e di contemporaneità uniformante.
Cast 6,5: il vecchio leone sofferente autore di una prova pari a quella di ventitré anni prima, la nuova leva Lebeouf tiene a bada Charlie Sheen, distrutta la credibilità di parte della storia dalle moine mulliganiane.
Regìa 5: c'è un estetismo innegabile nell'inizio promettente, destinato a rivelarsi un mero sottofondo annacquante delle due ore di proiezione, con inusitati break in una Svizzera dell'Est Europa e in una Londra al computer, sino al patetico finale con candeline, palloncini e neonati felici.
 

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