martedì 17 gennaio 2012

Cinema americano/Case 39




Sceneggiatura 6,5: l'immotivazione principio escatologico del dramma possessivo demoniaco, a scivolare via verso un finale annunciato (come in ogni produzione statunitense attuale, n.d.b.) tra il brio di un doppio debutto e il gelido ardore delle cose perdute in rapida successione.
Scenografia 6: Vancouver grigia, l'anonimato universalmente reso di villette periferiche horror-style, skyline invecchiate e parchi di rosoni neogotici.
Cast 7: sorprendentemente valida la performance della aparecida Zellweger, un decennio visibile di recitazione alle spalle per Canadian born Jodelle Ferland.
Regìa 6,5: la pragmaticità tedesca di Alvart al servizio dell'industria cinematografica del business, connubio riuscito di minime sperimentazioni stilistiche dell'alternanza con l'atteso desiderato dal pubblico.

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