martedì 17 gennaio 2012

Cinema cileno/Post mortem




Sceneggiatura 6,5: lamento funebre metaforico, l'amore, la democrazia, tutto si spegne in una quotidianità ingrigita oltre ogni misura, lento il raggiungimento dell'obiettivo primario in un'ora di interni d'auto che (di)vagano tra pioggia e spettacolini erotici.
Scenografia 6,5: Santiago nei giorni della rivolta, poder popular, l'obitorio come luogo centrale vegliato nei fori di proiettile dalle alte cariche militari cilene.
Cast 7: Alfredo Castro è una salma vivente che inanella giornate piatte, il sesso e le autopsie allo stesso encefalogramma, leggermente volatile la ballerina sfortunata Noguera.
Regìa 7: inquadrature artistiche, bordate di nero, lente e mute come in un film di emozioni date dalla mancanza di emozioni, possibile capolavoro di regìa rimandato dalla mancata sottolineatura delle azioni clou.
 

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