venerdì 20 gennaio 2012

Kaurisrondus the 15th




Sceneggiatura 8: sconfessata dal finale, un sole pallido fuori dalla porta, la nota ballata kaurismakiana della disperazione nella quotidianità acquisisce forza se si rilegge a ritroso la discesa della china con un animo onesto. C'è sempre un Dubrovnik che chiude da qualche parte nel mondo, e non deve essere per forza un dramma.
Scenografia 7: a lungo invisibile di appartamenti e bar, la capitale dei percorsi del tram ha meno suggestioni di altre pellicole similari del regista, non si dimenticano però gli interni di classe della ristorazione passata e futura.
Cast 7,5: nello spettro di scarsa variabilità delle recitazioni outineniane la prova della capocameriera vale certamente il podio (inferiore solo alla Fiammiferaia, n.d.b.), il gigioneggiare senza vera sofferenza tra case da gioco è del partner improvvisato, la dignità di gruppo del personale licenziato.
Regìa 7,5: meno quadretti e più scene realistiche, la bicchierata a cocktail, il colloquio in banca, il chiudersi delle porte, la faccia massacrata nella stanza d'hotel. Per compattezza complessiva il Kaurismaki per eccellenza, come volevasi dimostrare.


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