martedì 17 gennaio 2012

Cinema britannico/An education





Sceneggiatura 7,5: la carne al fuoco hornbyiana tanta e appetitosa, la misura travalicata dallo squilibrio asimmetrico, il lieto fine diverso figlio della vittoria del razionalismo sull'esistenzialismo.
Scenografia 7-: ritocchi al computer per riportare ai sixties le metropoli dei sogni di sempre, una bottiglia davanti al tramonto sulla Senna, uno spinello tra i banchi di scuola sul Tamigi. La perfezione in un'acconciatura.
Cast 8: riconoscimenti dovuti alla Mulligan, ma tutto il cast si attesta su livelli non comuni, da Molina il padre un po' svagato a Sarsgaard il bello e dannato. Poco più di un cameo la predica di Emma Thompson.
Regìa 6,5: smesso il lutto per la morte di Marcello Mercoledì, le ali dogmatiche sfrondate, Lone Scherfig si mainstreamizza di poesia visiva e sentimenti austeniani aggiornati, perdendo un po' di vista il prodotto finito di blockbusting inespressi e rivoluzioni plottiche subitanee.

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