martedì 17 gennaio 2012

Cinema francese/Bellamy




Sceneggiatura 4: buchi e incongruenze soggettistiche da far invidia al giallo argentico, resa in sceneggiatura da scantinati di linguaggio meccanico (buttato probabilmente giù in un paio d'ore). Quelle tristesse, Claude.
Scenografia 5,5: una città dai tanti ricordi, il cinema francese più volte avaro di dettagli specifici per gli amatori d'oltralpe, zone malfamate quasi caraibiche e supermercati da pubblicizzare.
Cast 4: affaticato dalle mille pellicole il Depardieu poco poliziotto, l'abbozzo di frasi sconclusionate chiamato 'recitazione' è già un complimento eccessivo al resto del cast.
Regìa 5: un desiderio, lavorare insieme la partecipazione irrealistica a un progetto senz'anima, scene fiacche inframmezzate da effetti grafici da software amatoriali, linearità estrema di citazioni che perdono ogni valenza nell'encefalogramma piatto delle emozioni.

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