martedì 17 gennaio 2012

Cinema britannico/A single man





Sceneggiatura 7: omofobi e omofili ancora si contendono il mondo quarant'anni dopo questo manifesto di poesia, la sofferenza della fine tragica di un rapporto in conclusioni e modi differenti puramente colati dal genio isherwoodiano.
Scenografia 6,5: esageratamente incensata la pur suggestiva ricostruzione sessantiana di luoghi come Pasadena, LA, che hanno nel proprio DNA edifici ed aure azzurrate dell'epoca anche senza il cielo arancio e grigio dei ricordi.
Cast 8: Firth passa dal ruolo gay faceto di Mamma Mia al ruolo gay serioso di George, mostruosa la sua crescita di aderenza ai dettami ormonali, arricchita da movenze quotidiane cainiane assolutamente rallentate all'atmosfera dei sixties. Partner adeguata la Moore best supporting actress.
Regìa 6: lo stilista autofinanziatosi il sogno della regìa debutta con una tenuta adeguata e una ripresa logicamente estetica, che nei momenti cardine si rifugia in una retorica stucchevole, perdendo di vista la pur cospicua linea drammatica.

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